Casi studio
Abruzzo
Bioagriturismo La Porta dei Parchi - Cooperativa ASCA
Ad Anversa degli Abruzzi, nelle Gole del Sagittario, si trova una delle aziende più multifunzionali d’Italia. La storia di ASCA inizia a fine anni Settanta, dall’incontro tra Manuela Cozzi e Nunzio Marcelli e prosegue in diverse direzioni, legate anche ai figli Viola e Jacopo. Oggi, ASCA conta circa 20 dipendenti da Abruzzo, Pakistan, Venezuela, Romania, Macedonia, Marocco, Lombardia, Basilicata e Toscana, circa 1500 pecore merinizzate o meticce, e 250 capre di razza appenninica. L’allevamento è estensivo con transumanza stagionale e si sviluppa su centinaia di ettari di pascoli che contano più di 100 varietà di erbe aromatiche a metro quadro.
Da quando è nata, la cooperativa ha seguito un processo di diversificazione per aumentare il valore aggiunto del prodotto principale, il latte di pecora. Nel 1988, è stato avviato il Bioagriturismo La Porta dei Parchi che offre servizi di ristorazione e ricettività con camere, campeggio e yurte sul fiume Sagittario. Dal 2000, il Bioagriturismo coniuga le transumanze con esperienze turistiche ed eventi, come la festa della tosatura o le giornate da pastore e, da 30 anni, offre servizi di fattoria didattica.
La produzione è sostenuta dagli impianti fotovoltaici, seguendo disciplinari di qualità e tecniche tradizionali: i formaggi biologici sono lavorati a latte crudo e in parte affumicati con legno di ginepro. La carne biologica è certificata da ICEA e dal marchio IGP “Agnello del Centro Italia”.
La commercializzazione avviene tramite vendite dirette, e-commerce, fiere, vendite a ristoranti in Italia e all’estero. Inoltre, la cooperativa ha dato vita a diversi progetti con produttori della Valle Peligna e Alto Sangro. Da ARPO (1987), al Consorzio Parco Produce (1996), fino al recente G.A.S. BARATTO (2011): circuito di economia solidale in cui aziende biologiche e agriturismi scambiano e commercializzano insieme i propri prodotti. Negli ultimi anni, collaborano con Lamantera che produce semilavorati e indumenti di lana, trasformandola da scarto a risorsa.
Tra i progetti che hanno reso nota ASCA, c’è “Adotta una pecora, difendi la natura” (2000): in cambio dell’adozione di un capo, si diventa co-produttori e sostenitori dell’allevamento estensivo e biologico che tutela la biodiversità. Il progetto è stato portato in altri Paesi, con progetti FAO, Fondazioni ed Onlus.
Piemonte
Bars Chabrier - Marta Fossati
Sambuco è un Comune di circa 80 abitanti in provincia di Cuneo, nell’alta Valle Stura, ad appena venti chilometri dal Colle della Maddalena. Qui si trova l’azienda di Marta Fossati: Bars Chabrier, che prende il nome dai pascoli in cima alle cenge rocciose della montagna che domina il paese, e dove le capre vanno spesso a pascolare.
Marta è nata e cresciuta a Sambuco, con una storia familiare che si intreccia con la storia del territorio, sia da un punto di vista personale che politico. Le famiglie dei genitori hanno infatti vissuto in valle, una a Sambuco e l’altra a Vinadio, le loro vite strettamente legate alla storia e alla cultura contadina e montanara di questi paesi. La traiettoria di vita dei genitori di Marta ha invece intrecciato le vicende politiche di una provincia montana delle Alpi coinvolta in processi di industrializzazione che hanno attratto in città migliaia di persone e svuotato la valle. Il padre Adriano ha lavorato negli stabilimenti della Michelin a Cuneo, e la madre Isabella nell’ospedale della città, finché non hanno scelto di costruire il loro futuro a Sambuco. Qui Adriano ha ripreso l’attività agricola dei genitori ed è diventato allevatore di pecore e mucche.
Marta è cresciuta tra gli animali. Avendo questa esperienza di famiglia, il primo lavoro che ha fatto è stato in un caseificio della valle. Sentendo la necessità di esplorare fuori dal conosciuto, dopo qualche anno di lavoro in cooperativa, decide di partire per destinazioni sconosciute, per scostarsi da un contesto noto e riappropriarsi di una fetta della sua vita. Questo viaggio la riconduce al suo desiderio di vivere la montagna e gli animali. Tornata a Sambuco nel 2009, decide di allevare capre e avviare una sua azienda, inizialmente sfruttando le ex caserme militari presenti nel paese. Nel 2016, in parte sostenuta dai finanziamenti del PSR, fa un grande investimento e costruisce una nuova stalla all’ingresso del paese, insieme all’allora consorte.
Oggi Marta alleva 180 capre, e alcune pecore. Produce principalmente formaggio e vende i suoi prodotti nei mercati locali, in pochi e selezionati punti vendita tra la valle e Cuneo, e nel mercato settimanale di Cuneo, dove ha sviluppato una clientela affezionata. Da qualche anno, propone “Adotta una capra” per sostenere l’allevamento nelle fasi di secca delle capre.
Marta pratica una transumanza verticale ogni anno, spostandosi con il gregge in un alpeggio a pochi chilometri da Sambuco alla fine della primavera. L’alpeggio è il centro focale della sua attività estiva. Qui passa l’estate mungendo e pascolando giornalmente le capre nei boschi di montagna ricchi di arbusti e piante che le capre prediligono. In autunno rientra con il gregge in stalla e si serve di diversi tipi di pascolo nel territorio del paese, dalla vegetazione delle sponde del fiume Stura, ai prati e ai boschi del colle Chiardoletta.
Marta è unica conduttrice dell’azienda, ma stagionalmente assume e accoglie collaboratori, stagisti, tirocinanti e woofers, spesso donne. Negli anni, a Bars Chabrier sono transitate molte persone: una fitta rete di relazioni transfrontaliere che è il motore del suo lavoro e della sua socialità.